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Recensione ''La lettera scarlatta'' di Nathaniel Hawthorne

  • Immagine del redattore: Libriconmilkcloud
    Libriconmilkcloud
  • 26 feb 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Eccoci in questa nuova recensione riguardo ''La lettera scarlatta'' di Nathaniel Hawthorne!

La valutazione è espressa in cloud: da una ☁️ a cinque ☁️☁️☁️☁️☁️



Caratteristiche generali:

Edizione: Feltrinelli

Collana: Universale economica Feltrinelli / classici

Anno edizione: Marzo 2018

Traduzione a cura di: Enrico Terrinoni

Cover design: Ufficio grafico Feltrinelli

Costo: €8,00

Pagine: 287

Valutazione : ☁️ ☁️ ☁️ ☁️

Finalmente, dopo anni e anni a rimandare e rimandare, ho terminato la lettura de ''La lettera scarlatta''. Mi aspettavo un libro un pó noiosetto e invece mi ha stupito molto in quanto l'ho trovato molto ''attuale'' in alcuni aspetti che esporrò successivamente. La vicenda è ambientata nell' America puritana del XVII secolo, precisamente a Boston. Prima di esplicare la trama vorrei fare una piccola digressione: chi erano i puritani? Che ideologia avevano i puritani? Conoscere il periodo storico in cui si svolge l'azione può risultare importante per capire sia il modo di pensare che di agire dei personaggi. I puritani erano seguaci del puritanesimo, che era un movimento religioso fondato da protestanti calvinisti durante il XVI secolo contro la Chiesa Anglicana. Si consideravano eletti, cioè scelti da Dio, e rifiutavano la gerarchia ecclesiastica ( infatti il papa veniva considerato l'anticristo) e aspiravano a costruire una chiesa in cui l'unica norma da seguire era la Sacra Scrittura ( il rapporto uomo-Dio doveva essere diretto). La vita quotidiana era all'insegna del rigore, dell'umiltà e dell'obbedienza. Bisognava combattere contro il peccato insito nella natura umana e fare ciò che la Sacra Scrittura, e quindi Dio, affermava.

Dopo questa piccola, ma dovuta, digressione parliamo della trama di questo libro:

La protagonista è Hester Prinne, una giovane sposa, che ha avuto una figlia di nome Pearl, da una relazione illegittima. La vicenda inizia con Hester messa alla gogna, davanti a un gran numero di persone che la giudicano e la disprezzano desiderando addirittura la sua morte. Dopo ore di umiliazione, viene scelta la sua condanna: deve portare al petto per il resto della sua vita,la lettera A di adultera, ritagliata in un panno ''scarlatto''. Quando le viene chiesto chi sia l'altro peccatore lei si rifiuta di rispondere. Ad assistere a questa scena è il marito di Hester (dottore per anni in viaggio in cerca di nuove cure con prodotti naturali) che, sotto falso nome, si metterà alla ricerca dell'uomo con cui lei lo ha tradito. Da qui inizierà la storia della protagonista, influenzata dalla lettera scarlatta che ha al petto e della ricerca del padre naturale di Pearl da parte del lettore. La lettera scarlatta mi è piaciuto molto perchè oltre alla minuziosa descrizione dell'ambientazione, la scrittrice ci fornisce in modo dettagliato i pensieri dei personaggi; la lettura è scorrevole e ci spinge a saperne sempre di più.L'unica nota negativa è la lentezza di un paio di capitoli. Mi ha colpito molto questo libro perchè, come detto in precedenza, l' ho trovato molto attuale: le persone di Boston qualunque cosa buona lei faccia, dopo molti anni, hanno il bisogno di ricordarla solo per quell'unico errore che ha commesso e di etichettarla come la donna della lettera scarlatta. Anche oggi si ha questo bisogno di etichettare una persona per qualcosa che fa, che mostra o che pensa. Riduciamo una persona a una singola parola, in questo caso una lettera, quando invece ha una storia e un'anima che non può essere compressa. Il timore di essere etichettati ci porta ad avere paura e portare una maschera, e come è scritto in questo libro:

“Nessuno può, per un periodo che non sia brevissimo, indossare una faccia da mostrare a se stesso e un'altra da mostrare a tutti gli altri, senza alla fine trovarsi nella condizione di non capire più quale possa essere la vera.”

-milkcloud

 
 
 

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